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Test di deambulazione a passo lungo | Impingement ischiofemorale dell'anca (IFI)
Il dolore all'anca posteriore rimane una sfida per i medici. Il seguente grafico è tratto da un articolo di Gomez-Hoyos et al. (2018) mostra una panoramica delle possibili diagnosi concorrenti:

Come si può notare, la diagnosi differenziale nella regione posterolaterale dell'anca non è così semplice.
Nel 1977 l'impingement ischiofemorale, abbreviato in IFI, è stato descritto per la prima volta da Johnson e rimane tuttora un'entità controversa. A differenza dell'impingement femoroacetabolare, noto per la CAM e la deformità a tenaglia, l'IFI è una forma extraarticolare di impingement. Torriani et al. (2009) ha definito la sindrome come una diminuzione dello spazio ischiofemorale tra l'ischio laterale e il trocantere minore e una diminuzione dello spazio del quadrato femorale tra il trocantere minore e i tendini prossimali del bicipite femorale.
I pazienti spesso lamentano dolore alla deambulazione su lunghe distanze. Il dolore è avvertito lateralmente all'ischio durante la fase di partenza/prescesa dell'andatura con l'anca in estensione terminale, posizione in cui il trocantere minore sfrega sul bordo laterale dell'ischio o sull'origine del tendine del semimembranoso. Alcuni pazienti lamentano anche un dolore radiante lungo la gamba omolaterale, che potrebbe essere provocato dall'intrappolamento del nervo sciatico nello spazio ischiofemorale.
Gómez-Hoyos et al. (2016) hanno valutato l'accuratezza del Long stride walking test e hanno riscontrato una sensibilità del 95% e una specificità dell'84% per diagnosticare l'impingement ischiofemorale. Il gold standard utilizzato era una combinazione di dolore all'anca posteriore, risultati anormali della risonanza magnetica, tra cui una riduzione dello spazio ischiofemorale o dello spazio del quadrato femorale, nonché un sollievo dal dolore di almeno il 60% dopo l'intervento di decompressione. Questo è l'unico studio finora condotto ed è stato realizzato con un disegno retrospettivo che potrebbe aver tralasciato i pazienti che non sono stati sottoposti a iniezione o intervento chirurgico. Inoltre, lo studio non ha determinato l'affidabilità intra- o inter-osservatore di questo test. Per questo motivo, il valore clinico di questo test rimane per ora discutibile.
Per eseguire il test, il paziente deve camminare con passi più lunghi. La lunga falcata dovrebbe provocare un impingement tra il trocantere minore e l'ischio laterale nell'estensione terminale dell'anca. Successivamente, si chiede al paziente di camminare di nuovo con passi più corti per evitare la massima estensione dell'anca. I risultati di questo test sono considerati positivi se il dolore posteriore si riproduce lateralmente all'ischio durante l'estensione con passi lunghi, mentre il dolore si attenua quando si cammina con passi corti.
21 ESAMI ORTOPEDICI TRA I PIÙ UTILI NELLA PRATICA CLINICA
Un altro esame ortopedico che valuta l'impingement ischiofemorale dell'anca è il test dell'impingement ischiofemorale.
Riferimenti
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